
Carlotta Casali, ultimo e prestigioso acquisto del team di Serie A Due Ponti-Sic Europe: “Scudetto? Possiamo toglierci soddisfazioni. E con Lebron, Galan e Patty Llaguno siamo fortissimi. Nel padel stanno arrivando investimenti ed è uno sport televisivo: tra pochi anni farà concorrenza al tennis. Roma è bellissima, ma a Madrid si vive meglio.”
La vita di Carlotta Casali, prima italiana a entrare nella top 100 del ranking mondiale del World Padel Tour e nuovo acquisto del team Due Ponti – Sic Europe, che al prossimo campionato di serie A darà la caccia allo scudetto, è un’avventura. Da Roma a Madrid per studiare, prima d’essere folgorata dalla passione per il padel e diventare una giocatrice professionista. Carlotta si racconta in questa intervista.

Ci racconti la sua avventura. Ha lasciato il tennis e l’Italia per andare a studiare a Madrid. È diventata una giocatrice di padel…
Come ben dici penso si possa davvero chiamare avventura. Ero andata a Madrid con l’idea che fossero un paio di mesi per scrivere parte della mia tesi di laurea e imparare lo spagnolo, il padel neanche mi piaceva troppo. Poi a volte capita che dal nulla, inaspettatamente, la tua vita cambi di direzione; così un giorno un’amica insistette per farmi giocare a padel e da lì mi appassionai. Il padel in Spagna è tutt’altra cosa e sei anni fa era veramente un altro sport rispetto a quello che avevo conosciuto a Roma. Una realtà vertiginosa, tantissime persone che la vivono, e a poco a poco mi ritrovai catapultata in questa giostra meravigliosa, e da buona tennista qual ero me la cavavo abbastanza bene. Così le due volte a settimana diventarono tre, quattro, cinque, e oggi mi ci dedico a tempo pieno, facendo attenzione a ogni dettaglio della mia, ormai, vita da atleta, e migliorando per poter battere le più forti al mondo.
Molti considerano tennis e padel due sport molti simili. È realmente così?
Ovviamente c’è una certa facilità coordinativa che ti permette passare da uno sport all’altro. Però, se realmente vuoi stare ad alti livelli a padel, devi accettare lo scambio lento, lungo, tattico, e che quello vincente può metterci molto ad arrivare. Lo smash salta molto all’occhio ma la verità è che gli spagnoli/argentini sono più forti perché difendono meglio, idea che un tennista può fare fatica a invertire.
Perché il padel sta andando così di moda?
Io penso che la grandezza di questo sport è che ci si diverte da morire a tutti i livelli. È super aggregante e si migliora rapidamente.
Lei è la prima italiana nei top 100. Quanto siamo lontani dalla Spagna e dagli altri Paesi leader del movimento?
La medaglia di bronzo ai mondiali dice che siamo il miglior Paese dopo Spagna e Argentina che hanno trent’anni di vantaggio. Una differenza con le prime venti c’è ancora ma il livello femminile è cresciuto davvero molto e non siamo più così lontane dalle migliori.
Il padel piace tanto ai giovani. Tra dieci anni avremo giocatori in grado di “oscurare” Sinner e Berrettini?
Io credo di sì. Per arrivare al grande pubblico tanto quanto il tennis ci si metterà forse più di dieci anni, ma qui in Spagna chi è appassionato di padel lo è di Paquito tanto quanto gli appassionati di tennis lo sono di Nadal (forse Rafa è un caso a parte, però tanto quanto dei migliori tennisti “umani” diciamo).
A livello televisivo però è ancora un po’ indietro come sport? È poco adatto alla tv?
Io credo, invece, che sia molto adatto alla TV. Gli scambi sono lunghi e spettacolari. Penso che l’evoluzione alla TV sia più una conseguenza di quante persone si appassionino al padel e invoglino le TV stesse a investire e a trasmetterlo.
Un altro problema riguarda i guadagni. Solo i top player guadagnano bene. Come fare ad aumentare i prize money e a garantire anche le fasce medie dei giocatori?
Proprio riguardo a questo stiamo vivendo un cambiamento epocale. Il World Padel Tour quest’anno ha equiparato i premi femminili a quelli maschili, e la Premier Padel ha dimostrato di essere disposta a investire molto e a far fare un passo in più allo sport in generale. Penso che fondamentale sia trasmettere in TV già dai sedicesimi di finale in modo da dare visibilità a più giocatori, e così incentivare gli sponsor a investire nella fascia medio/alta.
Perché ha accettato l’offerta del Due Ponti-Sic Europe?
Ora forse sono un po’ di parte, ma più di una persona ti direbbe perché il Due Ponti-Sic Europe è il circolo più prestigioso d’Italia. Oltretutto per me che sono romana è un onore in più. E ci tengo a dire che dopo aver preso la decisione di unirmi a questo team ho avuto la conferma che non poteva accadermi niente di meglio in questo 2022; la qualità umana è da dieci e lode e mi stanno accompagnando nel mio viaggio da atleta professionista in modo indescrivibile. Ho solo parole di ringraziamento e una voglia infinita di vestire questa maglia.
Con Lebron e Galan puntate allo scudetto?
Lascio ai dirigenti definire gli obiettivi ufficiali della squadra. Quello che posso dire con certezza è che abbiamo una formazione che fa paura e che ci uniremo per arrivare il più in alto possibile tutti insieme.
Quanto può imparare da giocatori come loro?
Penso che approfitterò di ogni secondo, tra tifo e tifo, per captare ogni dettaglio della loro gestione tattica ed emozionale della partita. E ancor di più da Patty Llaguno, accanto alla quale avrò l’onore di combattere.
Lei è romana e viaggia molto. Che differenza nota tra la sua città e Madrid?
Voglio essere sincera anche se questo offenderà qualcuno. Roma è molto più bella, ma a Madrid si vive meglio. Roma ha scorci e atmosfere uniche al mondo, ma nella vita quotidiana Madrid è zero stress e questo conta molto sulla qualità della vita. Senza dubbio entrambe sono nel mio cuore.