“I dati diffusi dall’Istat rappresentano lo specchio di un Paese pieno di contraddizioni. Se da un lato il Pil si attesta all’1,2% superando la media europea, dall’altro lato gli stipendi troppo bassi da un lato provocano la fuga dei nostri talenti all’estero, dall’altro lato disincentivano i giovani a mettere sù famiglia, contribuendo alla denatalità e all’invecchiamento. Siamo davanti a una evidente contraddizione, perché un Pil positivo dovrebbe provocare ben altri effetti. Si tratta di un problema di competitività. L’Italia deve recuperare rispetto ai propri competitor. Dobbiamo costruire un futuro ai nostri giovani e alle nostre famiglie, un avvenire di certezze e benessere. Lo si può fare solo recuperando competitività, ma per centrare questo obiettivo occorrono scelte nette: sburocratizzazione, taglio del cuneo fiscale con riduzione della pressione su famiglie e imprese, riforma della giustizia civile. Sono riforme necessarie e non più rinviabili, che possono contribuire a realizzare una Nazione in cui vivere, crescere, affondare radici. E’ prioritario aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie e mettere le imprese nelle condizioni di investire in formazione e personale. Altrimenti l’Italia sarà destinata a invecchiare e a vedere partire i propri giovani talenti verso Paesi dove il lavoro costa meno, gli stipendi sono più alti, le occasioni sono migliori”.
Lo dichiara in una nota Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea Operatori Logistica Integrata) e Chief Strategy e Market Intelligence Office di SIC Europe, società leader della logistica integrata, dei trasporti e del facility management.