“I ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione sono ormai diventati un problema cronico che rappresenta una zavorra non più sopportabile per migliaia di imprenditori. I dati sono impietosi. La metà dei ministeri è in ritardo con i pagamenti ai fornitori, il 30% dei Comuni si trova nella stessa situazione. Viminale e Università sforano di oltre un mese, così come i ministeri di Cultura, Giustizia, Salute, Imprese, Lavoro. I termini europei parlano di pagamento entro 30 giorni, che diventano 60 per la sanità. Ma in Italia la Pa non rispetta alcuna di queste scadenze. Al Sud, ad esempio, come riporta oggi il Sole24Ore, l’83% delle città e il 75% delle Asl non rispettano le scadenze. Questa situazione ingessa il Paese e frena lo sviluppo. Migliaia di imprese devono giustamente produrre il Durc, pagare le tasse, pagare i contributi previdenziali e rispettare le regole di uno Stato che mette norme stringenti a carico delle aziende sue fornitrici senza poi rispettarle al momento di dover pagare quanto dovuto per i servizi resi. Così migliaia di imprenditori vanno in sofferenza, col rischio che lavorare per le Pa diventa sempre più svantaggioso, perché l’imprenditore si trova a dover anticipare costi enormi senza avere alcuna garanzia sugli effettivi tempi di pagamento. Così si blocca lo sviluppo di migliaia di imprese e conseguentemente del sistema Paese”.
Lo dichiara Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata) e responsabile Strategia e Sviluppo di Sic Europe, azienda leader nel settore della logistica, dei trasporti e del facility management.