“La manovra economica licenziata dal governo e che ora comincerà il proprio iter in Parlamento rappresenta un buon passo in avanti a favore di famiglie e imprese, ma la decisione di aumentare le accise sul diesel lascia più di una perplessità. L’impressione è che onestamente il governo abba deciso di fare cassa sulla pelle dei cittadini e delle imprese. Le automobili a propulsione diesel sono infatti la maggioranza di quelle in circolazione oggi e la transizione all’ibrido o all’elettrico è ancora molto indietro perché, senza aiuti pubblici (oggi del tutto insufficienti), rappresenta un onere troppo gravoso per famiglie e piccole e medie imprese. Decidere di aumentare le accise sui diesel potrebbe dare una mazzata al potere d’acquisto mortificando i consumi e al contempo aumentare a dismisura i costi delle aziende, in particolare modo quelle del settore della logistica e del trasporto. Al contrario non possiamo invece che fare un plauso al governo per le tante misure positive contenute nella manovra: la rottamazione 5, le detrazioni al 50% e l’esclusione della prima casa dall’Isee, il taglio dell’aliquota Irpef al 33% per il ceto medio che comporterà aumenti in busta paga fino a 440 euro, gli aiuti per i padri separati e gli aumenti per le pensioni minime. Misure che possono incidere in modo concreto sull’economia incentivando la crescita, un obiettivo primario sul quale grava proprio la questione dei salari. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciano i troppi stipendi bassi e diseguali. L’aumento delle accise sul diesel rischia di diventare uno scivolone che penalizza tante imprese e famiglie, a partire proprio da quelle col reddito più basso che non possono permettersi una nuova auto”.
Lo dichiara Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata) e responsabile Strategia e Sviluppo di Sic Europe, azienda leader nel settore della logistica, dei trasporti e del facility management.
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