“Il tavolo tra governo e opposizione sul salario minimo rappresenta certamente una notizia positiva per il Paese, più nel metodo che nel merito. Finalmente si mettono da parte gli steccati ideologici nell’interesse dei cittadini. L’idea di demandare al Cnel la formulazione di una proposta è un primo passo, giacché il Cnel rappresenta quel luogo neutro in cui analizzare le proposte di governo, opposizione e parti sociali e trovare una sintesi. Come Feoli, chiediamo al governo di tenere in considerazione le istanze delle piccole e medie imprese. Il salario minimo può essere una grande occasione per dare tutela a quei lavoratori non coperti da un contratto nazionale collettivo (soprattutto per le nuove categorie professionali nate negli ultimi anni e, in particolare, nel periodo della pandemia), ma al contempo la materia va maneggiata con cura per non privare di significato la contrattazione collettiva. In questo senso, il salario minimo può rappresentare il primo passo per una coraggiosa riforma del lavoro e del fisco, che parta da una necessità primaria: garantire ai lavoratori buste paga più pesanti, aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e mettere in condizione gli imprenditori di competere, ridando competitività a tutto il sistema Paese. E questo si può fare solo in un modo: abbassando la pressione fiscale e diminuendo il costo del lavoro. Il ragionamento sul salario minimo non può essere separato dalla questione fiscale: il salario minimo orario si può fissare a 9-10 euro ma solo abbassando le tasse alle imprese”.
Lo dichiara in una nota Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea Operatori Logistica Integrata) e Chief Strategy e Market Intelligence Office di SIC Europe, società leader della logistica integrata, dei trasporti e del facility management.